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                 Castello Tornano  | 
  
              
                 
        Presa la statale dei Castelli (ss. 408), proseguendo nella bella valleverso Siena, giunti all'Osteria della Passera, per una strada privata
        a destra, si scende a varcare il torrente e poi si sale ripidamente a
        TORNANO. Questo si trova ricordato nelle carte di Coltibuono fin dalla seconda metà dell'XI sec. e nel 1116 era possesso di
        un Tebaldo di Rodolfo, forse appartenente a un ramo dei Firidolfi,
        cui appartenevano quei Mazzalombardi ad un membro dei quali,
        Guarnellotto, venne confiscato il castello nel 1167 da Federico I per assegnarlo ad
        un Ranieri Ricasoli- Firidolfi. Guarnellotto si appoggiò allora ai
        Senesi che rivendicavano Tornano, riuscendo con il loro aiuto a
        mantenerne il controllo. Ed anche quando rimasti sconfitti i Senesi dovettero sottoscrivereil lodo di
         Poggibonsi del 1203 che assegnava il castello a Firenze,
        non cessarono per questo i loro attacchi per riprenderlo, ma dovendolo ognivolta restituire ai Fiorentini.
        La sua importanza strategica lo coinvolse anche nelle guerre successive, sia in quelle aragonesi, sia durante
        l'assedio di Firenze del 1529-30. É un'altissima, imponente costruzione in pietra, a pianta lievemente trapezioidale, con base a scarpa e numerose
        aperture originarie ad arco; alla sommità di un lato resti di probabili
        piombatoi. Verso sud resta un frammento delle mura che racchiudevano il borgo,
        che sorgeva sul posto delle case attualmente aggruppate alla base del castello. 
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         Continuando per la strada statale dei Castelli del Chianti, dopo
        circa 4 km, si devia sulla sinistra per una strada in salita; poi, mentre siattreversa il nucleo abitato di
        Monte S. Marcellino, si lascia sulla destra l'alta torre medioevale di
         MORELLINE, in bellissima muratura di pietra. La chiesa di  San Marcellino in
        Avane, una delle più antiche pievi del Chianti, sebbene abbia subito varie ricostruzioni nel corso
        dei secoli. 
  
        
 
  
        
          
            
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                 Dopo più di un chilometro di salita, per un viale di cipressi, si giunge a
                CACCHIANO, castello dominato, per lo meno fin dall'inizio del
                sec XIII, da un ramo della famiglia Ricasoli e aggregato fin dal 1203
                al contado fiorentino. Questo castello subì le stesse vicende del castellodi Brolio nelle guerre aragonesi e venne espugnato nell'agosto del
                1478 dopo un violento bombardamento. I Ricasoli lo ricostruirono, ma divenne
                rifugio dei fuoriusciti senesi ed oggetto di contesa fra le due
                repubbliche, tanto che i senesi nel 1530 lo misero a ferro e
                fuoco. Attualmente il complesso, in magnifica posizione panoramica, è composto di corpi di fabbrica di varie epoche.
                La parte più antica sembrerebbe il fronte
                meridionale, pur estremamente alterato, che conserva uno sprone a scarpa di muratura rustica. Due
                bastioni assai acuti, forse già cinquecenteschi, dotati di varie
                archibugiere, sporgono a est e a nord; quello nord è sormontato dai resti di
                un apparato a sporgere. L'ala nord, pur mostrando dal lato del cortile elementi della costruzione medievale, èstata trasformata in villa tardo-rinascimentale, con eleganti
                finestre sul lato nord. 
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 Castello Cacchiano  | 
             
           
         
  
        Proseguendo si lascia sulla destra
         MONTE LODOLI, bella costruzione medioevale in pietra, ex casa colonica. Si giunge poi alla Madonna a Brolie, subito prima di sbucare all'incrocio delle varie strade, si puòsalire a sinistra a
        TARCI, alta costruzione medioevale in pietra, evidentemente
        avamposto di Brolio, nella quale si possono vedere ancora su ogni lato le originarie
        aperture ad arco o le tracce di esse. Se ne trova memoria nell'atto divendira di un podere del 1310. 
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